Nome: Asamoah
Età: 30
Paese d’origine: Ghana
Famiglia: Madre morta. Cresciuto con la Nonna, anche lei morta. Nessun contatto col padre. 1 sorella.
Sbarco: Dicembre 2013 - Lampedusa (Sicilia)
Sono scappato dal Ghana perché rischiavo di essere ucciso.
Ho fatto un errore che mi è costato molto: un giorno sono entrato di nascosto in casa di una famiglia molto importante nel mio paese e ho visto il corpo di una persona morta: a terra c'era tanto sangue e delle ossa qua e là.
Purtroppo mi hanno scoperto e prima di rilasciarmi mi è stato chiesto un sacrificio come punizione per ciò che avevo fatto e visto. Avrei dovuto comprare una pecora, un mantello e portare un somma in denaro.
Ero convinto si sarebbe risolto tutto così, ma mia zia mi ha consigliato di non fare quanto pattuito per la mia punizione: tutti quelli che vengono invitati a questo tipo di sacrificio finiscono per non tornare vivi a casa.
Preso dalla paura sono andato via, verso la Libia con un amico. Abbiamo attraversando il deserto in macchina, ed è stata
davvero dura. Il deserto può essere fatale.
Arrivato in Libia sono stato derubato di quel poco che avevo con me. Ho trovato lavoro come muratore, dove venivo pagato saltuariamente. Sono un carpentiere, ma per sopravvivere non puoi avanzare tante richieste: accetti quello che trovi e ti accontenti di tutto.
Dopo 1 anno e 10 mesi sono riuscito a racimolare 2000 dinar libici (1300€), sufficienti per imbarcarmi e cercare di rifarmi una vita serena.
Adesso vado in giro con la bici alla ricerca di qualche vestito tra la spazzatura. Al campo ce ne danno, ma in questo modo ho più scelta: si trovano tante cose ancora utilizzabili.
Una volta avuti i documenti cercherò di raggiungere mia sorella in Olanda. Lei lavora lì, magari troverò qualcosa anch'io.